Io sono una sera d'estate
Parole e Musica di Jacques Brel,
La sottoprefettura
con la traduzione di Daniel Montini
festeggia la sottoprefetta
dopo i laudate
scorrono fresche aranciate
e champagne tiepidi
e i proponimenti gelidi
delle femmine imbronciate
non funzionarizzate
ed io sono, una sera d'estate
Oltre le finestre spalancate
gli intimi commensali
respingono i resti delle libagioni
con accaldata insofferenza
gli uomini lanciano dei rutti
come cavalieri teutoni
le tovaglie precipitano in briciole
giù dai balconi, oltre le inferriate
ed io sono, una sera d'estate
Sulle terrazze caligginose
qualche bevitore sudato
parla di giovani cavalle
e di vecchie rancorose
è l'ora in cui le bretelle
sostengono l'esistenza
dei passanti costumati
e delle passanti alcolizzate
ed io sono, una sera d'estate
Pesanti spasimanti
dai sentori di cucina
conducono i seni abbondanti
lungo i fianchi della Mosa
manca loro un soldato
perché l'estate si esalti
e raggiunga in qualche modo
le regioni, che le calze tengon celate
ed io sono, una sera d'estate
Presso le fontane i vecchi
carichi di riconoscimenti
ricordano quando andava altrimenti
tra i loro passettini fitti
ridono a denti stretti
per rosicchiare il tempo
attorno alle ragazze che danzano
alla primavera, che le ha lasciate
ed io sono, una sera d'estate
La calura, monta
come in una femmina ebbra
l'estate ha i suoi riti
e di notte li celebra
la città tutto intorno
frascheggia con il rimpianto
inutile ed incerto
di non essere un porto
ed io sono, una sera d'estate.